La ragade è una ferita che si crea nel canale anale in seguito a stipsi, emissione di feci dure e secche, diarrea, effettuazione di esami transanali, sesso anale ecc….
La sua sintomatologia è sproporzionata rispetto all’entità della ferita e consiste in defecazione dolorosa, sanguinamento, sforzo defecatorio da spasmo anale, prurito anale e presenza di un nodulo “sentinella” esterno all’ano. La ragade acuta, insorta e diagnosticata entro poco tempo, può guarire in una buona percentuale di casi con terapia medica mentre il trattamento chirurgico, la sfinterotomia anale interna, è necessario allorquando la ragade si sia cronicizzata ed i suoi bordi sia diventati fibrotici e non sanguinanti. L’intervento consiste nel praticare un sezione parziale dello sfintere interno per ridurre la forza contrattile del muscolo, che essendo “ipertonico” non consente la guarigione della patologia. In rari casi di ragadi ampie, occorre una anoplastica con lembo Y-V per coprire la perdita di sostanza.
Esiste un trattamento non chirurgico e quindi non invasivo che consiste nel praticare la sfinterotomia con l’infiltrazione di una farmaco piuttosto che con un taglio chirurgico. La tossina botulinica infatti, infiltrata nel muscolo sfintere anale interno da mani esperte, ne riduce la contrattilità e dunque il tono di base, cosi come accade per l’uso in medicina estetica per sconfiggere le zampe di gallina e le rughe frontali.
Il rilassamento dello sfintere facilita il passaggio delle feci e comporta un aumento dell’irrorazione sanguigna ed a sua volta la guarigione della ragade. Stiamo parlando quindi di una vera e propria “sfinterotomia” farmacologica invece che chirurgica. L’infiltrazione si effettua ambulatorialmente in pochi minuti e provoca solo un minimo disconfort. Gli effetti del farmaco iniziano dopo circa 72 ore con i primi benefici sui sintomi ed hanno un plateau di 4-6 settimane. Il successo terapeutico inteso come totale scomparsa della ragade è del 70% circa ed é quindi un ottimo espediente per evitare l’intervento classico. La metodica non è indicata in caso di ragade con bordi molto fibrotici e/o infetti. Spesso infatti una ragade cronica lasciata al suo destino si complica con un ascesso perianale.